Balbuzie
Aristotele, Marilyn Moroo, Winston Churchill, a Woody Allen, Bruce Willis, Anthony Quinn, Julia Roberts, Demi Moore, hanno una caratteristica comune: sono tutte persone che balbettano. 70 milioni di persone, al mondo, balbettano. Nonostante sia un disturbo presente dai tempi antichi, ad oggi se ne parla poco.
Cerchiamo, allora, di conoscerla insieme.
Che Cosa è?
La balbuzie è un disturbo della comunicazione che interessa la fluenza verbale.
Chi balbetta sa con precisione quello che vorrebbe dire, ma il suo eloquio risulta disfluente a causa di involontarie ripetizioni e, prolungamenti, con frequenti pause o blocchi.
Contrariamente a quanto si pensi, è un disturbo piuttosto comune che colpisce il 5 % della popolazione, maggiormente di sesso maschile, ed ha un esordio in età precoce intorno ai 2-3.5 anni.
Perchè si Balbetta?
Molto spesso se ne attribuisce una causa di natura psicologica che, però, la letteratura scientifica ha smentito, individuando più fattori che contribuiscono allo sviluppo di questo disturbo. Il fattore primario è quello genetico. Capita infatti che nello stesso nucleo familiare ci siano più persone che balbettano.
Il fattore genetico a sua volta interagisce con altri fattori che interessano la neurofisiologia, le dinamiche familiari e lo sviluppo del bambino stesso.
Come si manifesta?
Non tutte le persone balbettano allo stesso modo. I sintomi possono essere:
- Ripetizioni di parole intere, ad es. “quando-quando-quando giochiamo?”
- Ripetizioni di singoli suoni o sillabe, ad es. “v-v-vieni q-q-qui m-m-mamma”
- prolungamenti di suoni, ad es. “mmmmmmi piace il tuo cane”
- blocco e/o tensione di parole
Esistono in realtà una serie di altri sintomi che possono influenzare negativamente i pensieri e le emozioni di chi balbetta tanto da portarli ad evitare situazioni di verbalizzazione e condizionare le loro scelte di vita.
Che Cosa si può fare?
La terapia logopedica si articola in modi e tempi differenti, modellando e personalizzando la proposta riabilitativa in base alle fasce di età e nel rispetto dei bisogni specifici di ogni persona.
Il programma riabilitativo comincia con una attenta valutazione multidimensionale ed una osservazione clinica. Sulla base di quanto emerge dalla valutazione, segue un programma riabilitativo che ha come obiettivi migliorare la fluenza verbale, aiutare il paziente a capire di più la balbuzie e condividere esperienze con altre persone che balbettano, lavorare sui sentimenti associati alla balbuzie, migliorare le capacità di comunicazione.
I risultati della valutazione e gli obiettivi del trattamento vengono condivisi con i genitori così da sensibilizzarli sul disturbo e coinvolgerli nel processo di comprensione ed accettazione della balbuzie. Per la buona riuscita del trattamento, inoltre, è necessario il confronto con le insegnati.
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