ADHD/DDAI
Mi presento: sono un bambino curioso, ho tanti interessi, sono pieno di energia ed emozioni vulcaniche, sono molto sensibile a tutto ciò che mi accade intorno, adoro ricevere ricompense per il mio impegno, ho bisogno di essere compreso.
Cosa è il DDAI ?
Quando si parla di ADHD ci si riferisce ad un disordine evolutivo del bambino che si manifesta generalmente prima dei sette anni. Esso implica difficoltà nell’autocontrollo, nell’attenzione, concentrazione e difficoltà nel controllare la propria impulsività.
Perché si ha il Deficit dell’attenzione e iperattività ADHD?
È importantissimo sottolineare che il DDAI non è una “fase di crescita” da superare. Diverse ricerche suggeriscono una componente genetica nella sua trasmissione, tuttavia altri studi fanno riferimento a componenti neurofisiologiche e fattori ambientali.
Come si manifesta?
La sintomatologia associata al deficit dell’attenzione e iperattività riguarda appunto la triade di sintomi:
- Disattenzione:difficoltà a rimanere attenti e completare un compito per un periodo di tempo, con la tendenza a passare da un gioco/attività all’altro velocemente.
- Iperattività: ovvero un’eccessiva motricità o ipercinesia (motoria) o vocale. Il bambino iperattivo è in continua agitazione, con difficoltà a rimanere seduto e fermo durante le attività strutturate (al tavolo) e non.
- Impulsività:è la caratteristica distintiva del DDAI. L’impulsività è la difficoltà a gestire, pensare e pianificare una risposta, inibendo dunque una risposta rapida e non pensata. Difficoltà nell’inibire un comportamento anche se inappropriato, nell’attesa, in particolare della gratificazione.
Che Cosa si può fare?
Si parte con una valutazione diagnostica condotta da un Neuropsichiatra Infantile, che coinvolge sempre oltre al bambino, i genitori e gli insegnanti, raccogliendo informazioni sul comportamento e la compromissione funzionale del bambino in tutti i suoi ambienti (con questionari e interviste diagnostiche semistrutturate, standardizzati e validati).
Il TNPEE Dopo aver valutato a 360° il bambino e condiviso quanto emerso con l’equipe riabilitativa, elabora un programma personalizzato che si baserà su punti di forza in particolare, e punti di debolezza per lavorare sulle sue aree più fragili, potenziando le abilità di autoregolazione, di attenzione, inibizione, pianificazione e programmazione, consapevolezza e percezione corporea- spaziale, coordinazione occhio-mano, abilità visuo-percettive e visuo-motorie.
Il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva ha un ruolo importante insieme a tutta l’equipe che si occupa del bambino affinchè raggiunga l’autonomia, per far sì che possa prendersi cura di sé stesso nel futuro senza l’aiuto dell’adulto.
Ruolo fondamentale avranno la famiglia e la scuola per promuovere e attuare tutte le strategie adatte al bambino sfruttando al meglio i suoi punti di forza.
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